Lettura del 21 aprile: testimonianza di Tosca Bucarelli, da Ilenia Rossini (a cura di), La rivoluzione è un fiore che non muore - la voce delle donne nella Resistenza italiana, Red Star Press, Roma, 2014. Lettere, racconti, analisi, storie dalla Resistenza italiana, per un esercizio collettivo di memoria partigiana, una buona pratica resistenziale quotidiana.
Un viaggio nel cuore di tenebra delle società contemporanee. Una ricerca sul rapporto tra “vecchie” e “nuove” forme di razzismo e fascismo attraverso il pensiero di alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica dagli anni 1920-30 ad oggi.
In pochi mesi siamo passati da “niente è fascismo” a “tutto è fascismo”. Ma in che cosa il nuovo fascismo differisce dal vecchio? Vecchio e nuovo si escludono a vicenda o possono invece convivere, sovrapporsi, articolarsi, magari confondersi in qualcosa di più difficile da afferrare e quindi da combattere?
Piuttosto che rispondere a queste domande, L’uniforme e l’anima cerca di farle emergere in tutto il loro spessore storico e critico, etico e politico.
le indagini storiche di Michel Foucault, la tradizione dell’operaismo italiano, gli studi di Philippe Lacoue-Labarthe e Jean-Luc Nancy sul mito nazista e sul rapporto tra estetica e politica, l’analisi dei miti pop inaugurata da Roland Barthes.
Il risultato è un volume unico nel suo genere, insieme erudito e militante, denso e tagliente, destinato ad alimentare il dibattito filosofico e politico.
presentazione libri
GIOVEDI 3 GIUGNO 010, ore 19,00
L'uniforme e l'anima.
Indagine sul vecchio e nuovo fascismo
Edizioni Action30, Bari 2009
Festival sociale delle culture antifasciste
http://2010.fest-antifa.net/ al modo info shop, libreria di via Mascarella
Incontro con gli autori Pierangelo Di Vittorio, Enrico Mastropierro, Andrea Russo, e Giuseppe Palumbo
Un viaggio nel cuore di tenebra delle società contemporanee. Una ricerca sul rapporto tra “vecchie” e “nuove” forme di razzismo e fascismo attraverso il pensiero di alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica dagli anni 1920-30 ad oggi.
COLLETTIVO Action30: formatosi tra il 2005 e il 2006, è un gruppo multivocale composto da grafici, fotografi, disegnatori, video-maker, ricercatori, giornalisti e attivisti, residenti in Italia e in Francia, il cui obiettivo è percepire le “nuove” forme di razzismo e di fascismo usando gli anni 30 del XX secolo come una lente d’ingrandimento.
La tragica lucidità di quegli anni serve, infatti, a rendere meno opachi i paesaggi di oggi e a stimolare nuove posture critiche e creative.
I ricercatori del collettivo Action30 hanno mobilitato alcuni autori che in modi e tempi diversi si sono interrogati sul tema: Georges Bataille, Jonathan Littell e Klaus Theweleit, George Jackson, Pier Paolo Pasolini, Michel Foucault, Gilles Deleuze e Félix Guattari, Giorgio Agamben, Umberto Eco, James G. Ballard. Ne è scaturito un confronto originale e a volte sorprendente, nel quale s’intrecciano diverse prospettive critiche:
Incontro con gli autori Pierangelo Di Vittorio, Enrico Mastropierro, Andrea Russo, e Giuseppe Palumbo
Un viaggio nel cuore di tenebra delle società contemporanee. Una ricerca sul rapporto tra “vecchie” e “nuove” forme di razzismo e fascismo attraverso il pensiero di alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica dagli anni 1920-30 ad oggi.
Il libro ricostruisce con dovizia di particolari, fatti e personaggi, un capitolo cruciale del nostro recente passato: i morti rossi. Un libro che racconta tutto sui giovani rossi “morti di politica” per mano delle forze dell’ordine o dei neofascisti, nel quale l'autore racconta la vicenda umana e politica di ventidue ragazzi, raccogliendo testimonianze in tutta Italia e ripercorrendo un pezzo di storia ancora oscuro di questo Paese. Una testimonianza che contribuisce a far rivivere quei ragazzi nel ricordo di quanti li hanno conosciuti e amati. Di quanti, in molti casi, a oltre tre decenni di distanza, aspettano ancora una parola se non di verità, di giustizia.
Il libro ricostruisce con dovizia di particolari, fatti e personaggi, un capitolo cruciale del nostro recente passato: i morti rossi. Un libro che racconta tutto sui giovani rossi “morti di politica” per mano delle forze dell’ordine o dei neofascisti, nel quale l'autore racconta la vicenda umana e politica di ventidue ragazzi, raccogliendo testimonianze in tutta Italia e ripercorrendo un pezzo di storia ancora oscuro di questo Paese. Una testimonianza che contribuisce a far rivivere quei ragazzi nel ricordo di quanti li hanno conosciuti e amati. Di quanti, in molti casi, a oltre tre decenni di distanza, aspettano ancora una parola se non di verità, di giustizia.
Numerosi insegnanti, animatori, psicologi e medici si interessano alle loro proprietà. Questo primo volume di Mariano Dolci, in dialogo con Vito Minoia, è dedicato alle utilizzazioni nel mondo dell’educazione. Quanto esposto nel testo è frutto di una lunga esperienza personale a contatto diretto con bambini ed educatori, principalmente nelle scuole di Reggio Emilia.
Tavola rotonda che si propone di mettere al centro della discussione i cambiamenti del settore editoriale avvenuti negli ultimi anni e le condizioni di lavoro di chi vi opera in modo spesso precario e senza tutele.
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
Risposta al comunicato per l' assenza dell' associazione editori (AIE) e racconti dal vero di due redattrici: le loro esperienze lavorative e contrattuali.
Attraverso le testimonianze dei soggetti invitati (giornalisti, editori, traduttori, sindacalisti, scrittori e lavoratori precari) cercheremo di capire quali sono i meccanismi che hanno portato a pensare che l’esternalizzazione selvaggia, la mancata crescita professionale, l’intermittenza del lavoro e l’inadeguatezza delle retribuzioni siano l’unico mezzo per far sì che l’editoria italiana resti in piedi.
Nove reportage inediti. Nove storie da quell’arcipelago metropolitano che è Napoli. Ritratti di gruppo e singole vite: gli africani vittime del clan dei Casalesi, gli operai in cassa integrazione di Pomigliano, gli attori di strada di Gomorra, il parcheggiatore abusivo di piazza Mercato, il tredicenne suicida di Villaricca, l’operaio del depuratore di Cuma, il ragazzo che insegna italiano ai cinesi, il medico dell’ex manicomio di Aversa, l’agronomo che sfida i “vampiri” del territorio campano. E due storie disegnate. Vicende, luoghi e persone riscattati dai risvolti della cronaca, narrati in modo da ricostruire il passato accanto al presente, per svelare dettagli di cui nessuno ci aveva mai parlato. Sangue amaro è il secondo annuario prodotto dalla redazione di «Napoli Monitor», mensile indipendente di cronache, inchieste, reportage e disegni.
Nove reportage inediti. Nove storie da quell’arcipelago metropolitano che è Napoli. Ritratti di gruppo e singole vite: gli africani vittime del clan dei Casalesi, gli operai in cassa integrazione di Pomigliano, gli attori di strada di Gomorra, il parcheggiatore abusivo di piazza Mercato, il tredicenne suicida di Villaricca, l’operaio del depuratore di Cuma, il ragazzo che insegna italiano ai cinesi, il medico dell’ex manicomio di Aversa, l’agronomo che sfida i “vampiri” del territorio campano. E due storie disegnate. Vicende, luoghi e persone riscattati dai risvolti della cronaca, narrati in modo da ricostruire il passato accanto al presente, per svelare dettagli di cui nessuno ci aveva mai parlato. Sangue amaro è il secondo annuario prodotto dalla redazione di «Napoli Monitor», mensile indipendente di cronache, inchieste, reportage e disegni.
Sono stati condannati a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati per l'omicidio di Federico Aldrovandi. All'alba del 25 settembre del 2005, un diciottenne muore a Ferrara, pochi minuti dopo essere stato fermato dalla polizia.
La storia di Federico Aldrovandi sarebbe semplicemente questa, se una madre veramente coraggiosa non avesse aperto un blog per battersi per una giustizia negata. Da quel blog e da un lavoro di inchiesta di tre anni nasce Zona del silenzio. Un romanzo a fumetti che utilizza questo «normale» episodio di tragica violenza tutto italiano per raccontare una piccola storia di resistenza e di amicizia. Quella di un giornalista e un giovane studente che si mettono in cerca della verità sulla morte di Federico, e che finiranno per scoprire molto anche su loro stessi.
La storia del giovane Federico Aldrovandi, morto in un episodio di tragica violenza, e la battaglia di una madre coraggiosa per avere giustizia, raccontati in un fumetto dove i protagonisti sono rappresentati come animali antropomorfi.
Defcon X è una storia in cui i personaggi cercano una possibile via d'uscita alla paranoia collettiva o, al contrario, la sposano definitivamente, una storia che riflette sulle angosce reali o presunte del mondo in cui viviamo.
Defcon X è una storia in cui i personaggi cercano una possibile via d'uscita alla paranoia collettiva o, al contrario, la sposano definitivamente, una storia che riflette sulle angosce reali o presunte del mondo in cui viviamo.
Estratto significativo della presentazione del libro Quando il potere è operaio, a cura di D.Sacchetto e G. Sbrogiò, Manifestolibri. Il libro ripercorre le vicende di uno dei laboratori politici più importanti dell’operaismo italiano: il gruppo di potere operaio a Porto Marghera.
Il discorso procede facendo un parallelo sullo sfruttamento del lavoro migrante 1 Quando il potere è operaio, a cura di D.Sacchetto e G. Sbrogiò, Manifestolibri. Il libro ripercorre le vicende di uno dei laboratori politici più importanti dell’operaismo italiano: il gruppo di potere operaio a Porto Marghera.
Il discorso procede facendo un parallelo sullo sfruttamento del lavoro migrante 2 e conclusioni. Quando il potere è operaio, a cura di D.Sacchetto e G. Sbrogiò, Manifestolibri. Il libro ripercorre le vicende di uno dei laboratori politici più importanti dell’operaismo italiano: il gruppo di potere operaio a Porto Marghera.
Domande sul ruolo della donna all'interno di questa esperienza. Quando il potere è operaio, a cura di D.Sacchetto e G. Sbrogiò, Manifestolibri. Il libro ripercorre le vicende di uno dei laboratori politici più importanti dell’operaismo italiano: il gruppo di potere operaio a Porto Marghera.
Quando il potere è operaio, a cura di D.Sacchetto e G. Sbrogiò, Manifestolibri. Il libro ripercorre le vicende di uno dei laboratori politici più importanti dell’operaismo italiano: il gruppo di potere operaio a Porto Marghera.
Oggetti smarriti sono frasi, racconti, avventure, occasioni, protocolli di esperienza, alcuni recentissimi, altri remoti. Hanno in comune, oltre a una scrittura ibrida, tra il documentario e la finzione, il sentimento di essere perduti
Oggetti smarriti sono frasi, racconti, avventure, occasioni, protocolli di esperienza, alcuni recentissimi, altri remoti. Hanno in comune, oltre a una scrittura ibrida, tra il documentario e la finzione, il sentimento di essere perduti
Oggetti smarriti sono frasi, racconti, avventure, occasioni, protocolli di esperienza, alcuni recentissimi, altri remoti. Hanno in comune, oltre a una scrittura ibrida, tra il documentario e la finzione, il sentimento di essere perduti
Se non fosse che ha gettato via il manoscritto di un libro che nessuno ha letto e che indagherebbe sull’ultima delle Grandi Opere del Presidente; che c’è la guerra del Golfo, la Yakuza sbarca a Parigi Est e le banche si scontrano in Rue de la Cloche. Se non fosse che alle Presses de France gli intrighi dei capoccia valgono un bombardamento chirurgico. Se non fosse che Juliette è sparita in un buco nero e che fioccano i morti. Perché Léon ha incontrato Emile K., l’ex superpoliziotto, e allora, come nel Golfo, tutto rientrerà nell’ordine, ma non nell’ordine previsto.
Se non fosse che ha gettato via il manoscritto di un libro che nessuno ha letto e che indagherebbe sull’ultima delle Grandi Opere del Presidente; che c’è la guerra del Golfo, la Yakuza sbarca a Parigi Est e le banche si scontrano in Rue de la Cloche. Se non fosse che alle Presses de France gli intrighi dei capoccia valgono un bombardamento chirurgico. Se non fosse che Juliette è sparita in un buco nero e che fioccano i morti. Perché Léon ha incontrato Emile K., l’ex superpoliziotto, e allora, come nel Golfo, tutto rientrerà nell’ordine, ma non nell’ordine previsto.